Via Tommaso Reggio fu tracciata sul fianco sinistro della Cattedrale e accoglie numerosi edifici del potere politico e religioso, in alcuni casi collegati da suggestivi passaggi aerei. In particolare, si segnalano il cosiddetto Palazzetto criminale (1581), oggi sede dell’Archivio di Stato, con un cortile sopraelevato su cui affacciano tre piani loggiati; e i palazzi di Alberto Fieschi e degli Abati (secolo XIII), che insieme alla coeva Grimaldina – torre adibita a prigione – furono incorporati nel Palazzo Ducale.<br>Al N. 12 di via Reggio si apre l’ingresso al chiostro di S. Lorenzo, della seconda metà del secolo XII, che ospita al suo interno, nell’antica residenza dei Canonici della Cattedrale, il Museo diocesano. Tra le opere di maggior rilievo si segnalano i luminosi fondi oro di Barnaba da Modena e il monumento funerario del cardinale Luca Fieschi, scultura trecentesca di scuola pisana. Lo splendido polittico di S. Lazzaro di Pietro Francesco Sacchi e le tavole di Perin del Vaga e Luca Cambiaso documentano l’importanza della pittura genovese nel XVI secolo. Sezioni particolari dell’esposizione sono quelle dedicate alle lavorazioni tessili e alle argenterie di uso liturgico, produzioni che nel XVI secolo resero famosa Genova in tutta Europa, come si evince dalla straordinaria esposizione intitolata Blu di Genova, che comprende una serie di preziosi teli cinquecenteschi dipinti con scene della Passione e utilizzati come strutture effimere durante le celebrazioni per la Settimana Santa. La tela “blu di Genova” è all’origine di quella che – storpiato il nome in jeans – viene oggi utilizzata per il fortunato capo di abbigliamento.