Per secoli è stato la sede delle magistrature cittadine: il palazzo dove si rendeva “ragione”, dove cioè si amministrava la giustizia. L’edificio fu eretto entro il 1233 sotto il podestà Oldrado da Tresseno, che sin da allora è raffigurato nel monumento equestre al lato verso piazza Mercanti. Al livello della strada, il palazzo ha una loggia aperta a sette campate: la Loggia dei Mercanti. Il salone al piano superiore era in origine la sede di governo del libero Comune di Milano – prima che nel 1278 si affermasse la Signoria della famiglia Visconti – ma tra 1771 e 1773 fu sopralzato (da Francesco Croce) per divenire sede dell’archivio notarile di Milano. Oggi ospita mostre temporanee, grazie anche al rispettoso restauro condotto fra 1981 e 1986 da Alberto Grimoldi, Marco Dezzi Bardeschi, Paolo Farina e Lorenzo Berni. Sulla facciata del palazzo verso via dei Mercanti spicca, su un capitello fra il secondo e terzo arco da sinistra, un piccolo rilievo preromano ritrovato durante gli scavi per la fondazione dell’edificio: rappresenta la scrofa semilanuta, cinghialessa in parte lanuta e in parte setolosa che – secondo la leggenda – avrebbe indicato al celta Belloveso il luogo in cui fondare una città detta appunto «Mediolanum» (lanuta per metà).