Mattoni a vista, volte a botte, atmosfera calda e un’illuminazione delicata, in stile industriale. In cucina lo chef Stefano Sforza, classe 1986, propone una cucina rigorosa e pulita nel sapore e nei gusti, di stampo francese. Oltre alla proposta alla carta ci sono due menu degustazione, uno vegetariano e uno, intitolato “Opera”, manifesto della cucina dello chef. Dopo i pani, i lievitati e gli speciali wafer di farinata fatti in casa si assaggiano piatti insoliti come l’animella, gambero e papaya o il capriolo beurreblanc e ribes. Si prosegue con il risotto ricci di mare, lardo e cicoria selvatica o il fusillo limone e aringa. Di classe è il piccione con pompelmo e curry, mentre più sostanzioso è lo stinco di agnello con cavolfiore e mela caramellata. I dolci sono essenziali e molto tecnici. La cantina conta 200 etichette, delle quali 80% italiane. Il servizio è attento ed estremamente professionale