In una stradina del centro storico, non lontano dal Duomo, lo chef Michele Minchillo e la fidanzata Federica Bernabini, responsabile di sala, accolgono nel loro locale ricavato in una casa del '300 sottoposta a un pregevole intervento architettonico. Tavoli ben distanziati, mise en place minimale eppure curatissima che regala una percezione di ordine e pulizia che ben dispone da subito. Oltre il menu a la carta si può scegliere tra due percorsi degustazione da cinque o sette portate, con ampia possibilità di variarne il percorso. Già ben strutturata la neonata carta dei vini: ben 230 proposte. Il sommelier Fabrizio Annarella anche lui pugliese, vi aiuterà a destreggiarvi nella scelta tra le etichette. A tavola: tempi svizzeri, grande rispetto dell’ingrediente principale, e un armonioso equilibrio nonostante la presenza di tante preparazioni. Da sottolineare anche l’alta qualità dei lievitati fatti in casa. Da citare: gallinella alla brace, salsa bernese al Levistico, caffè di olive, con zucca hokkaido al forno e geranio al limone