Nel centro di Parma, dopo il bar con salottino e libreria questo piacevole bistrot apparecchia semplici tavoli in legno privi di tovaglia. L’ambiente è informale, la proposta ricercata, nello stile della bistronomia francese. A firmarla sono due chef con trascorsi stellati, dalla Locanda Locatelli a Castel Fragsburg, che si sono conosciuti a Iseo dal compianto Vittorio Fusari. Il nome Cortex, ovvero corteccia, evoca strati sensoriali che si accumulano come le esperienze, piatti più verticali che orizzontali, dove ogni boccone cambia, grazie alle contaminazioni di un paniere artigianale ma globale. Ecco allora l’uovo a bassa temperatura con topinambur in crema e croccante, spuma di Parmigiano e spolverata di alga nori; gli gnocchi di zucca con gamberi, lardo e curry rosso; la tagliata d’agnello con kimchi, yogurt e cetriolo. In abbinamento la carta privilegia i vini naturali