Questo è un luogo intriso di storie medievali dove una squadra di ragazzi giovani e appassionati desidera far conoscere al pubblico la storia del suo paese. Con sguardo critico e nostalgico la cucina propone un’offerta apparentemente semplice che però, una volta assaggiata e compresa, rivela un pensiero profondo. Ottima e tradizionale la ciabattina con pasticciata e tortino di patate al rosmarino, mentre di grande tecnica il petto d’anatra, salsa d'arancia biondo del piceno, crostino di panbrioche, paté di coscia e verza stufata. Oltre al ristorante c’è la pizzeria coordinata da Marco Massucci e proposta alla sera, che rielabora l'impasto in più forme: al vapore, in teglia, alla pala oltre alla classica tonda. I condimenti sono pensati nel dettaglio ed esaltano materie prime principalmente presidi Slow Food come nel caso della pizza tonda con salame morbido di Passamonti, pomodoro San Marzano Dop Gustarosso, fonduta di pecorino dei Sibillini e porro fritto. Vasta e interessante la selezione di birre artigianali