Riappare con un nuovo nome e giovane brigata un locale un tempo famoso. La posizione con l’affaccio sull'Arno è notevole, l'arredo minimale senza tovagliato ma con tanto legno. In sala il giovane Lorenzo Scapecchi, attento e preparato, in cucina il più maturo fratello Filippo, che ha alle spalle importanti esperienze. La sua è una cucina sobria, elegante, senza bisogno di alcun effetto speciale con piatti veri e bilanciati a esaltare la centralità del gusto. Il ristorante in questo contesto ci sembra funzionare senza alcun problema. Citiamo, per esempio, mazzancolle, animelle di vitello, gambero rosso crudo, zenzero, cetrioli e yogurt greco, spaghetti Gerardo di Nola, cicala di mare, bottarga di muggine e peperone crusco, piccione, praline del suo paté, mandorle, porcini essiccati e visciole, patata dolce, yogurt di pecora e pepe di Timut. Il ristorante offre tre menu degustazione e non menu alla carta