Un ambiente contemporaneo non freddo grazie al largo uso del legno e ad una parete di scaffalature con tante bottiglie a caratterizzare l’ambiente. Un locale giovane grazie al servizio spigliato che assicura il giovane direttore Raz Trebe e anche in cucina si respira estro e allegria con la giovane brigata di Saimir Xhaxhaj (chef comunque italianissimo). Cucina aperta alle contaminazioni, ma con giudizio: sgombro con salsa teriyaki, misticanza e passion fruit; spaghettone grana padano, pepe Sichuan e tartare di gamberi rossi di Mazara del Vallo; guancia di manzo con crema di cavolfiore bianco, pomodorini datterini confit e jus di vitello. Disponibili anche i menu degustazione