Locale cinese sui generis, aperto a Bologna dopo altri due indirizzi milanesi. Si rivolge a un pubblico di connazionali, quindi non pratica i tanti compromessi tipici degli etnici in Italia. Il suo cavallo di battaglia è l’hot pot, un calderone di brodo bollente di carne, speziato o ai funghi, in cui al tavolo si può tuffare di tutto, da rassicuranti fettine di filetto di manzo o agnello a cuore di maiale, sanguinaccio e lingue di anatra, ma anche tuberi cinesi, radici di loto, funghi vari, paste tipiche e grissini fritti. La specialità è diffusa in tutto il paese, ma qui viene eseguita alla maniera del nord, con l’alternativa di paste, spiedini e polpette. Si beve sakè, birra cinese o latte di noce