Sebbene in dialetto "upepidde" significhi "ragazzino", il nome è in realtà un acronimo: sta per "Unico Posto Esclusivo Per Individui Di Doppia Esigenza", e cioè bere e mangiare. Nelle due salette rustiche ed eleganti, con affreschi e pietre a vista, il patron Dino Saulle condivide con gli ospiti la sua passione per i vini, proponendo anche delle degustazioni forte delle 650 etichette della sua ricca cantina, che accanto ai grandi classici non disdegna le nuove proposte emergenti. In tavola, una cucina del territorio, con piatti come, i cavatelli con funghi cardoncelli e pachino su fonduta di cacio podolico e le braciole di puledro al ragù antico. L’atmosfera familiare è resa ancora più gradevole dall’accoglienza informale e cortese del personale