Prima della demolizione dell’ala del monastero che lo chiudeva verso il canale, era un raccolto campo-sagrato; oggi lo domina quale austero fondale l’ampia e incompiuta facciata in cotto dell’omonima chiesa. Il suggestivo spazio interno è diviso trasversalmente in due parti – in origine una per i fedeli, l’altra per le monache – da tre grandi arcate con grate, al cui centro è il colossale altare maggiore a doppio prospetto, capolavoro di Girolamo Campagna (1615-18). L’ex monastero delle Benedettine, di cui rimane il complesso alla sinistra della chiesa (ristrutturato come casa di riposo), era ricco e famoso, anche per fasto mondano, al pari di quello di S. Zaccaria.