Prende nome dalla chiesa, fondata nel X secolo e ricostruita intorno al 1679, che vi prospetta con una semplice facciata del 1741. Al suo centro è il monumento a Paolo Sarpi (1892), il frate consultore della Repubblica ai tempi della controversia col papato durante la cosiddetta ‘guerra dell’Interdetto’ (1606), che contrappose Venezia allo Stato pontificio il quale pretendeva di sottrarre alla giurisdizione della Serenissima due preti macchiatisi di reati comuni; il frate venne qui ferito nel 1607, ai piedi del ponte, da sicari forse inviati da Roma. In corrispondenza del campo si affaccia, su salizzada S. Fosca, il bel palazzo Correr, costituito da due unità edilizie gotiche: una, rimaneggiata nel ’700, ha un elegante rivestimento in pietra bianca mentre l’altra – che forse, a giudicare dai terrazzini in aggetto, avrebbe dovuto seguirne la sorte – mantiene l’aspetto quattrocentesco. Vi hanno sede l’Istituto romeno di Cultura e Ricerca umanistica e una nota casa d’aste.