Impreziosito da tre vere da pozzo, si articola intorno alla chiesa di S. Trovaso (contrazione dialettale dei santi Gervasio e Protasio). La chiesa si presenta nei modi palladiani della ricostruzione iniziata nel 1585, con due facciate pressoché identiche giustificate dal doppio affaccio sui rii di S. Trovaso e di Ognissanti. L’interno, a un unica navata con largo presbiterio, accoglie varie tele di Giandomenico Tiepolo (alle pareti del presbiterio) e dei Tintoretto (di Jacopo sono la Tentazione di S. Antonio nella cappella a sinistra della maggiore, l’Ultima cena e la Lavanda dei piedi nella cappella del Sacramento, nel braccio sinistro del transetto). Verso sud, adiacente alla parte di campo coperta dal prato, è il seicentesco squero di S. Trovaso, piccola costruzione in legno scuro e mattoni d’aspetto quasi alpino, con largo scivolo di barche sul canale (lo si vede bene da fondamenta Nani). È uno dei pochissimi cantieri ancora in attività per la costruzione e riparazione di gondole e altre barche della tradizione veneziana.