È la fondamenta che corre lungo il Canal Grande in vista dello sbocco del canale di Cannaregio, scenograficamente inquadrato dal fianco della chiesa di S. Geremia, dalla facciata sull’acqua di palazzo Labia e dal ponte delle Guglie. Sulla riva (che lega forse il nome a un Biagio che vi teneva bottega, protagonista di un truce fatto di sangue a inizio ’500) prospettano il seicentesco palazzo Marcello-Toderini (N. 1289), il coevo palazzo Donà-Balbi (N. 1299), il palazzo Corner (N. 1302) di metà ’500 e il palazzo Gritti, della fine di quel secolo.