Contrada Grande
localita
via XX Settembre 31015 Conegliano (TV)
Parallela a corso Vittorio Emanuele II e a corso Mazzini, la contrada, oggi via XX Settembre, costituisce l'arteria principale del borgo medievale.
Dalla Stazione Ferroviaria, attraversati l’antistante viale Carducci e piazza XVIII Luglio, si prosegue per la gradinata degli Alpini (XIX secolo) e piazza Cima, adiacente alla Contrada e ridefinita nell’Ottocento: all’angolo con via XX Settembre è il palazzo del Comune (1774), ricostruito sui resti del municipio trecentesco; sul lato ovest sorge il cinquecentesco palazzo Da Collo (XVI secolo); la prospettiva si chiude con la mole del Teatro dell’Accademia, progettato da Andrea Scala.
Sulle estremità della Contrada, gli accessi alla città murata: a ovest porta Dante o porta Ruio, rifatta nel XIX secolo; a est porta Monticano (la più antica, potenziata dai Carraresi con una rocchetta munita di torre, nel 1384), sulla cui fronte appaiono i resti dell’antica struttura difensiva e il Leone marciano, affrescato da Giovanni Antonio da Pordenone (1533 ca.).
Lungo la via, nel tratto tra piazza Cima e porta Monticano, si estende la cortina edilizia dei maggiori palazzi patrizi e borghesi sorti fra il ’400 e il ’700.
Superato il palazzo Comunale, si incontrano, nell’ordine: Casa Colussi (n. 108), detta dei Cavalieri del Podestà (XV secolo), con fronte affrescata e capitelli gotici; palazzo Montalban Vecchio (n. 75), eretto nel ’600 alla maniera del Longhena; casa Longega già Montalban, del XV secolo con decorazioni tardogotiche, adiacente al cinquecentesco palazzo Sarcinelli, già sede della Galleria d’Arte moderna; l’ex Monte di Pietà, del XVI secolo (n. 133), con fronte affrescata; l’oratorio della Madonna della Salute (XVI secolo); palazzo Montalban Nuovo, opera neoclassica di Andrea Zorzi (n. 154).
Se invece da piazza Cima ci si dirige verso porta Ruio si raggiunge il Duomo, annesso alla preesistente Scuola dei Battuti.
Dalla Stazione Ferroviaria, attraversati l’antistante viale Carducci e piazza XVIII Luglio, si prosegue per la gradinata degli Alpini (XIX secolo) e piazza Cima, adiacente alla Contrada e ridefinita nell’Ottocento: all’angolo con via XX Settembre è il palazzo del Comune (1774), ricostruito sui resti del municipio trecentesco; sul lato ovest sorge il cinquecentesco palazzo Da Collo (XVI secolo); la prospettiva si chiude con la mole del Teatro dell’Accademia, progettato da Andrea Scala.
Sulle estremità della Contrada, gli accessi alla città murata: a ovest porta Dante o porta Ruio, rifatta nel XIX secolo; a est porta Monticano (la più antica, potenziata dai Carraresi con una rocchetta munita di torre, nel 1384), sulla cui fronte appaiono i resti dell’antica struttura difensiva e il Leone marciano, affrescato da Giovanni Antonio da Pordenone (1533 ca.).
Lungo la via, nel tratto tra piazza Cima e porta Monticano, si estende la cortina edilizia dei maggiori palazzi patrizi e borghesi sorti fra il ’400 e il ’700.
Superato il palazzo Comunale, si incontrano, nell’ordine: Casa Colussi (n. 108), detta dei Cavalieri del Podestà (XV secolo), con fronte affrescata e capitelli gotici; palazzo Montalban Vecchio (n. 75), eretto nel ’600 alla maniera del Longhena; casa Longega già Montalban, del XV secolo con decorazioni tardogotiche, adiacente al cinquecentesco palazzo Sarcinelli, già sede della Galleria d’Arte moderna; l’ex Monte di Pietà, del XVI secolo (n. 133), con fronte affrescata; l’oratorio della Madonna della Salute (XVI secolo); palazzo Montalban Nuovo, opera neoclassica di Andrea Zorzi (n. 154).
Se invece da piazza Cima ci si dirige verso porta Ruio si raggiunge il Duomo, annesso alla preesistente Scuola dei Battuti.