Lasciandosi guidare dall'immutato percorso della Flaminia, si entra in città da porta Foligno (o Flaminia appunto), manomessa con l'allargamento della strada. Le strutture visibili sopra l'arco sono medievali, il coronamento è settecentesco, mentre sussistono avanzi delle mura romane visibili presso il varco. Si inizia così a percorrere corso Matteotti, che ricalca il tracciato viario antico: a destra la facciata dell'ex chiesa di S. Vincenzo (XII secolo), che reimpiega lesene romane; a sinistra una casa moderna che ingloba ruderi di un edificio romano dai pavimenti a mosaico bianco e nero. Ma l'impronta più evidente l'ha lasciata il teatro romano (I secolo), i cui resti fungono da fondamenta delle case di vico Anfiteatro (sulla destra), che appaiono chiaramente disposte a semicerchio.<br>La chiesa della Consolazione (1735) custodisce la statua lignea del Cristo risorto (XVI secolo) portata in processione il giorno di Pasqua.<br>Si raggiunge sulla destra palazzo Lepri, ora Municipio, rifatto su disegno di Andrea Vici nell'800. A piano terra è stato allestito nel 1996 il Museo civico.<br>Al termine del corso si innalza a sinistra la trecentesca chiesa dei Ss. Domenico e Giacomo, assieme all'ex convento domenicano donato dal Comune ai frati nel 1291.<br>L'interno della chiesa, rimodernato nel 1737, conserva opere di Ascensidonio Spacca, di Andrea Camassei e di G.B. Pacetti; nei sotterranei dell'ex convento sono ancora visibili i resti di un grande edificio di età romana con volte a botte.