Dietro il monumento alla Vittoria si estende il quartiere che ha strade intitolate agli artefici della vittoria italiana (Cesare Battisti, Armando Diaz) e ai luoghi della Grande Guerra (Montello, Col di Lana). Gli edifici, in molti casi, sciorinano un campionario del razionalismo piegato alle esigenze propagandistiche del regime fascista. Il palazzo del Tribunale nella piazza omonima si distingue per un bassorilievo lungo 40 metri al centro del quale si può osservare l'unico monumento a Mussolini ancora conservato in Italia; in sella al suo destriero, protesa la mano al saluto romano, ribadisce il motto fascista scolpito in pietra travertino: 'credere, obbedire, combattere'. Si distinguono per sobrietà il palazzo del Corpo d'Armata in piazza IV Novembre e, quale punta avanzata del razionalismo più rigoroso, il palazzo ex GIL ora parte del complesso EURAC (Accademia Europea di ricerca e formazione), presso il ponte Druso; un intervento dell'architetto austriaco Klaus Dada vi ha integrato contemporanee trasparenze.<br>Un esempio di struttura ricreativo-sportiva è il campo sportivo Druso in viale Trieste.