La strada, che si imbocca a sinistra da piazza del Municipio, è così chiamata perché vi si erano insediati fin dal medioevo molti artigiani costruttori di botti.<br>Era l'ingresso in città per chi proveniva dalla valle Isarco e dunque affollata di locande e osterie, come testimoniano ancora le elaborate insegne in ferro battuto e le vecchie locande: Al Pavone, Al cappello di ferro, Hotel Luna e il Cavallino Bianco. Vicino all'imbocco la casa Amonn, con Erker, fu affrescata nel 1930 da Rudolf Stolz come saggio del repertorio di colori prodotti dalla ditta Amonn. All'angolo con la via Andreas Hofer, al n. l, il palazzo di Massimiliano I costruito nel 1512, con Erker a torricella, è ora sede del Museo provinciale di Scienze naturali.<br>Di fronte al Museo di Storia naturale, al n. 30 di via Andreas Hofer si trova la Ca' de Bezzi, antica mescita della Commenda dell'Ordine teutonico e oggi frequentato bar-ristorante.