Bella, ma assai trafficata, piazza Solferino, di forma allungata e alberata nella zona centrale, presenta nell'intersezione centrale il monumento equestre di Ferdinando duca di Genova (Alfonso Balzico, 1877). Sulla destra, nell'isolato che fa angolo con via Cernaia, il teatro Alfieri (1855-57, ma interamente ricostruito nel dopoguerra), una del­le più grandi sale d'Italia; di fronte, la fontana Angelica delle Quattro Stagioni (1930) in un composto stile déco che fa pendant con l'enfatico monumentalismo delle statue bronzee di Giovanni Riva; sui lato opposto, il neobarocco palazzo Ceriana (Carlo Ceppi, 1878). Al centro della piazza, proprio alle spalle della fontana, sorgono due padiglioni in legno, vetro e acciaio, progettati dallo studio Giugiaro, che in occasione delle Olimpiadi invernali del 2006 hanno ospitato Atrium Torino, centro multimediale di informazione. Dalla fine dell'evento i 'gianduiotti', come li hanno familiarmente ribattezzati i torinesi, attendono di essere smantellati e reinventati a nuovi usi, ma le diverse soluzioni prospettate non hanno, per ora, avuto fortuna. Da piazza Solferino due vie principali si dirigono verso il centro: una è la porticata via Pietro Micca, aperta nel 1885 ed eccezione diagonale al rigoroso reticolo ortogonale delle vie del centro; arriva fino a piazza Castello ed è caratterizzata nell'ultimo tratto dagli edifici di stile eclettico, alcuni dei quali disegnati da Carlo Ceppi. L'altra via è S. Teresa, prosecuzione naturale di via Cernaia fino a piazza S. Carlo, in cui si segnalano l'omonima chiesa di S. Teresa (iniziata nel 1642 su progetto di Andrea Costaguta; all'interno l'altare di S. Giuseppe, di Juvarra, e la tomba di madama reale Maria Cristina di Francia, morta nel 1663); e l'adiacente teatro Gianduja dedicato alla famosa maschera popolare torinese. L'ingresso è nascosto nell'angolo destro del sagrato e, all'interno, è visitabile anche un divertente Museo delle Mario­nette. Allestita negli anni Settanta del '900, l'esposizione (curata da volontari) consente di ammirare la collezione della famiglia Lupi, celebre casata di marionettisti. Tra i numerosi pezzi, forgiati tra il XVIII e il XX secolo, si scovano autentiche, divertenti chicche: oltre ai personaggi, anche accessori e arredi, curati in ogni particolare e prodotti da veri falegnami, armaioli e sartine, oltre a una notevole collezione di copioni e manoscritti.