Nel dialetto locale si indicano con il termine di 'pittaggi' i quartieri della città vecchia, dai vicoli strettissimi,dalle tante scalinate, dai palazzi addossati gli uni agli altri e avvolti nella penombra: una suggestiva 'casbah', ricca di odori e di tradizioni di sapore mediterraneo. Via Duomo è il principale tracciato della città vecchia e vi si dispongono subito all'inizio, quasi l'una di fronte all'altro, la settecentesca chiesa di S. Michele e l'ex convento di S. Francesco d'Assisi, che si vuole fondato dal santo stesso di passaggio al ritorno dalla Terra Santa (è però più probabile che sia stato eretto solo alla fine del XIII secolo); fu ristrutturato a fine '600 e, grazie a restauri terminati nel 2009, è destinato a divenire sede di alcuni corsi universitari. Poco più avanti, sulla sinistra è palazzo Galeata, elegante edificio gentilizio del 1728, che si riconosce per il raffinato prospetto, sede del Museo etnografico Alfredo Majorana.<br>Deviando a sinistra per via Paisiello – nel palazzo in angolo con via Duomo nel 1740 nacque il noto compositore Giovanni Paisiello (1740-1816) - si guadagna uno dei pochi slarghi del centro storico. Piazza Monteoliveto prende il nome dal santuario di Monteoliveto, noto anche come Madonna della Salute, voluto dai Gesuiti nella seconda metà del '600 in stile vignolesco e poi passato alla congregazione olivetana (da cui l'attuale appellativo). Proprio di fronte è la chiesa di S. Andrea degli Armeni, edificata alla fine del '500 su un precedente impianto, che ricorda la colonia di armeni presente in città.