Prende il nome dall’orologio solare (secolo XVIII) sulla facciata del palazzo omonimo, edificato nel 1541-45: al suo interno (ingresso al N. 4 di salita S. Francesco), si segnalano due cicli di affreschi (Duello di Enea e Turno, nel cortile, e Ulisse saetta i Proci, nel salone al piano nobile) eseguiti da Luca Cambiaso.<br>Non era stato scelto a caso, il nome Strada Nuovissima dell’odierna via Cairoli, aperta nel 1778-86 come prolungamento della Strada Nuova. Oggi parzialmente chiusa al traffico, presenta nel palazzo di Gian Tommaso Balbi (N. 18) un interessante esempio di edificio rinascimentale risistemato nel ’700, con un articolato scalone a più rampe.