È un’area formata da una successione di slarghi, su più livelli, che da Kaptol scendono alla città bassa. Il Dolac è sede ogni giorno di un mercato, grande quanto genuino, con prezzi spesso più bassi dei supermercati. Passeggiando fra le sue variopinte bancarelle si ha ulteriore conferma della grande socialità dei croati, così come del fatto che il centro storico ha mantenuto una schietta impronta popolare. Dalla parte più alta, occupata da banchi di abbigliamento e accessori, si passa allo slargo su cui si succedono le bancarelle di fiori; accoglie il monumento a Petrica Kerempuh, personaggio di fantasia assurto a simbolo dell’umorismo sarcastico dei croati: vagabondo e saltimbanco, fu condannato all’impiccagione per le sue impertinenze; il cappio però si spezzò, regalandogli così vita e libertà. Si scende quindi allo spiazzo destinato ai prodotti ortofrutticoli, da dove si accede ai banchi delle pescherie (di fianco una semplice trattoria, davvero un buco, dove a parere di molti si mangia il miglior pesce della città). Ancora più sotto sta la parte al coperto, che accoglie i banchi di carni, pollami e prodotti caseari. Nelle strette vie attorno al mercato si affacciano case per lo più di stile barocco e un’antica farmacia, nominata la prima volta nel 1580. Dalla parte opposta è la chiesa Sv. Marija (S. Maria), originaria del XIV secolo ma trasformata nel 1740, con altari barocchi di Franjo Rottman.