Scavalcando il pont St-Louis ci si porta dall’Île de la Cité all’Île St-Louis, dove i palazzi pubblici, con l’animazione che li circonda, cedono il passo a signorili dimore private e i turisti si fanno più radi, concentrandosi perlopiù nella via principale (rue St-Louis-en-l’Île). Amata da poeti e letterati, eletta a rifugio esclusivo da politici e celebrità, l’Île St-Louis è un elegante angolo di tranquillità in pieno centro e presenta un volto architettonico omogeneo dai tratti sei-settecenteschi, dove il dominante classicismo è spesso ingentilito da dettagli «rocaille». I suoi quai e le sue viuzze, costeggiati da hôtel particulier, restituiscono atmosfere d’altri tempi e raccontano la singolare vicenda urbanistica del quartiere. L’isola oggi intitolata a Luigi IX il Santo fu infatti dapprima divisa in due isolotti – l’Île Notre-Dame e l’Île aux Vaches – mediante la creazione di un canale (1356), e quindi, dopo secoli di semiabbandono, riunificata per volere di Luigi XIII che decise altresì di renderla edificabile e unirla alla terraferma tramite alcuni ponti di pietra. L’impresa venne affidata a Christophe Marie, Lugles Poulletier e François le Regattier, ai quali sono intitolati rispettivamente uno dei ponti che collega l’Île St-Louis alla Rive Droite e due vie locali.