Denominata dai romani piazza Esedra, dalla struttura a gradinate delle vicine terme di Diocleziano, fu sistemata a fine '800 per costituire l'accesso 'importante' dalla stazione alla città (molti dei partecipanti al concorso del 1882 proposero di erigere qui il monumento a Vittorio Emanuele II). Nei due palazzi porticati che vi prospettano, con testate a trattamento più plastico (1887-98), Gaetano Koch ha dato monumentali forme neoclassiche ma d'ascendenza barocca alle esigenze del profitto. Al centro è la fontana delle Naiadi (o dell'Esedra), che ha sostituito la semplice mostra dell'Acqua Pia inaugurata da Pio IX nel 1870 dov'è oggi il monumento ai Caduti di Dògali: sulla vasca (1888) sono dal 1901 i quattro gruppi bronzei con ninfe su mostri marini di Mario Rutelli, autore anche del Glauco che ha sostituito nel 1912 il gruppo scultoreo ora in piazza Vittorio Emanuele II. La parte di piazza tra la fontana e il lato nord-est corrisponde al calidarium dell'adiacente impianto termale: ne resta solo il nicchione, in cui è l'accesso alla basilica di S. Maria degli Angeli, ricavata negli ambienti più monumentali del corpo centrale.