Al centro di un’insula circondata da ampi canali, è uno spazio suggestivo scandito da quattrocentesche vere da pozzo in pietra d’Istria e racchiuso da bianche facciate: quella neoclassica del teatro La Fenice, con gradinata e pronao a colonne corinzie; quella rinascimentale, a fronte, della chiesa di S. Fantin, che articola il campo stesso col suo volume avanzante; quella della Scuola di S. Fantin, di gusto plastico già quasi barocco e statue di Alessandro Colonna nel timpano. La chiesa, ricostruita nel 1507 (forse su progetto di Pietro Lombardo) da Antonio Scarpagnino e poi dal Sansovino, ha elegante interno a tre navate e armonioso presbiterio coperto da cupola su monumentali colonne corinzie, terminante in un’abside (opera del Sansovino). Notevoli le tele di Joseph Heintz il Giovane (sopra la porta laterale della navata destra) e di Palma il Giovane (alla parete sinistra del presbiterio), legate alla storia della città. La Scuola, dal 1812 sede dell’Ateneo veneto, accademia scientifico-letteraria fondata da Napoleone, è ricostruzione tardocinquecentesca successiva a un incendio (in origine, ospitava la confraternita impegnata nel compito caritatevole di assistere i condannati a morte). Nell’interno, il soffitto ligneo dell’Aula magna ha 13 scomparti con tele di Palma il Giovane (1600); al primo piano, nella sala Tommaseo, sono di Antonio Zanchi il grandissimo Giudizio universale (1674) al soffitto e Gesù scaccia i mercanti dal Tempio (1667), sulla parete a destra della porta. L’edificio accanto alla Scuola di S. Fantin ha forme neomedievali ricche di riferimenti alla tradizione locale (G.B. Meduna, 1895).