Posta lungo l’asse viario centrale della città, che unisce la stazione centrale da una parte con le strade d’uscita in direzione dell’Istria dall’altra, ha pianta semicircolare ed è il frutto di un intervento degli anni Venti e Trenta del ‘900, quando venne demolita la grande caserma asburgica che per un secolo aveva dominato la zona e in cui fu giustiziato Guglielmo Oberdan, uno degli eroi dell'irredentismo italiano.<br>Il nuovo assetto urbanistico ha dato alla piazza, che ha al centro una scultura di Marcello Mascherini, un duplice volto. Verso il mare, edifici risalenti alla città storica, come l’Hotel Posta progettato da Matteo Pertsch nel 1837 o come la vicina casa Czorny (1838), dell’architetto Giovan Battista De Puppi. Il lato a monte, invece, contraddistinto da stabili con portici, tutti firmati da Umberto Nordio: da destra l’ex palazzo RAS (1930), che nel periodo 1943-45, quando Trieste fu annessa al Terzo Reich, funse da comando delle SS, luogo di imprigionamento e tortura; il palazzo della Telve (1930); la sede del Consiglio Regionale (1932), nata come Casa del Balilla e poi sede dell’Ufficio del Lavoro; infine, un po’ arretrata sull’angolo, la Casa del Combattente (1932-33), che spicca per i mattoni rosso cupo con cui è costruita, per le sue linee essenziali e per l’alta torre conclusa da una complessa cella campanaria.