Usciti sul corso da via Cavallotti si incontra, all'altezza di palazzo Guidoni (da alcuni riferito allo Scalza), il Teatro civico (1866), intitolato al musicista orvietano Luigi Mancinelli e decorato all'interno da Annibale Angelini con grottesche, putti e festoni d'eco romana. Di fronte, l'incompiuto palazzo Petrucci, commissionato dalla famiglia senese a Michele Sanmicheli; a questo si addossa il vasto palazzo della Greca-Alberi, il cosiddetto Palazzaccio, frutto di interventi di varie epoche.<br>Continuando la discesa si incontra la chiesa di S. Michele Arcangelo, moderna nell'aspetto, ma di origine antica come dimostrano i resti dei secoli XII-XIV emersi nell'attuale sagrestia.<br>Superata la romanica chiesetta di S. Stefano che conserva all'interno frammenti di affreschi quattrocenteschi, si arriva alla chiesa di S. Maria dei Servi, fondata nel 1259 e completamente trasformata in stile neoclassico da Virginio Vespignani. Si giunge così al tratto finale del corso, che abbandona le strette cortine edilizie medievali per diventare viale alberato alla volta di piazza Cahen.