È tra le più caratteristiche strade della città, realizzata sul probabile tracciato delle fortificazioni preromane. Sale ampia e curvilinea, chiusa da cortine edilizie di qualità in conci, che con la loro perfetta muratura e le larghe aperture terrene dei fondachi danno un quadro preciso delle tipiche abitazioni eugubine tardomedievali. La stretta apertura ogivale (notare la casa al N. 49) al piano terra è detta «porta del morto» e tramite una scaletta esterna in legno (ora in pietra, dove rimasta) dava in realtà accesso ai piani superiori. Un significativo esempio di questo genere di residenze è offerto dal palazzo detto del Bargello (1302), che si affaccia sull'omonimo largo: il prospetto, integro, è a tre ordini con rivestimento in conci e finestra con cornice in pietra centinata. Di fronte si trova la cinquecentesca fontana dei Matti rifatta nel 1871-73: secondo una tradizione popolare è sufficiente fare tre giri attorno alla vasca bagnandosi con la sua acqua per conquistarsi il titolo di 'matto'.<br>La piazzetta, aperta laddove sorgeva l'umbra porta Tessenaca, è il cuore del quartiere di S. Giuliano, che prende il nome dalla chiesa, ampiamente rimaneggiata, di cui abbiamo notizie in una Bolla pontificia del 1182.