Al principio di questa via alberata si scorge l'alta abside poligonale della trecentesca chiesa di S. Nicolò, raggiungibile per l'acciottolata salita della Misericordia. Eretta nel 1304 assieme al monastero agostiniano, è stata gravemente rovinata durante il terremoto del 1767 e quindi abbandonata dai monaci nell'800. I recenti restauri hanno trasformato il vasto e imponente interno in un centro congressuale ed espositivo. Ritornati sulla via Cecili e superata la chiesa della Misericordia, oratorio del complesso agostiniano soprastante, si può vedere un imponente tratto della prima cinta urbica che comprende anche una torre eretta per difendere una pusterola. Osservando con attenzione si può notare la sovrapposizione di tre tecniche murarie differenti: grandi massi di calcare per lo strato più antico (IV secolo a.C.); opera quadrata per il rafforzamento (241 a.C.); parallelepipedi allungati risalenti al restauro del I secolo a.C.