Grande arteria in parte alberata, costituisce una vera e propria cesura tra la città medievale e quella moderna voluta da Gioacchino Murat al principio del XIX secolo. Vi si fronteggiano, in corrispondenza di piazza della Libertà, il Teatro Piccinni, realizzato in consonanza con il S. Carlo a Napoli per volere dei Borbone subito dopo la restaurazione (nell'edificio, dall'elegante prospetto neoclassico, si rappresentarono opere di Niccolò Piccinni e di Saverio Mercadante, che fecero entrare la città nel circuito dei teatri nazionali), e il palazzo della Prefettura. Il prospetto di sapore napoletano, caratterizzato da un geometrico succedersi di finestre con timpano triangolare aggettante, è frutto della trasformazione del convento di S. Domenico, avvenuta nel 1813 quando il capoluogo della Puglia passò da Trani a Bari.