Uno dei pochi polmoni di verde urbano nel centro città, il più centrale, e il primo aperto al pubblico. Il parco fu realizzato fra 1783 e il 1786 su progetto di Giuseppe Piermarini, con impianto alla francese, ovvero con disposizione geometrica degli elementi. Fra 1857 e 1920 raggiunse le dimensioni attuali (oltre 17 ettari), e fu sistemato sostanzialmente come si presenta oggi. Nel 2002, infine, fu intitolato al giornalista Indro Montanelli (1909-2001), ricordato con un bronzo (opera di Vito Tongiani, 2006) ispirato a una nota fotografia e collocato all’ingresso all’angolo fra via Palestro e via Manin. Gli spazi verdi dei giardini sono tra i più frequentati in città, anche dagli sportivi: non solo runners ma anche appassionati di tai chi e, intorno alle rocce artificiali del parco, amanti dell'arrampicata. Compresi nell’area verde, sul lato verso corso Venezia, si trovano a breve distanza l’uno dall’altro il planetario Hoepli e il Museo civico di Storia naturale. Presso i bastioni, sul cosiddetto Monte Merlo, una costruzione eclettica del 1863, nota come padiglione del Caffè, è stata risistemata nel 1920 da Giuseppe De Finetti e utilizzata come scuola materna. All’uscita dai Giardini su corso Venezia, l’attenzione è catturata dal grande arco nel corpo centrale di questo palazzo, costruito da Piero Portaluppi nel 1930. Attraversandolo, ci si indirizza verso l’elegante piazza Duse.