Oltre ad essere una riserva regionale, quest'area è anche sito di interesse comunitario, dato che rappresenta uno dei pochi nuclei residuali dell'abete bianco, molto diffuso sull'Appennino meridionale in epoca glaciale e sopravvissuto qui grazie a particolari condizioni microclimatiche. Se ne incontrano esemplari imponenti, che superano i 40 metri di altezza e i 4 metri di circonferenza. Ci sono anche altre specie vegetali a rilevante interesse naturalistico, come il basilisco lucano e l'ambretta di Lucania. Assai diffusi in questa zona ghiandaie, poiane, nibbi reali, volpi, faine e piccoli ghiri; ma è stata accertata la presenza anche del picchio, del lupo e del gatto selvatico.