Leggendaria grotta a quota 2150 metri, con accesso pochi metri più in basso della vetta del monte Sibilla, oggi crollata e ricoperta di massi e detriti. È detta anche grotta delle Fate ed è conosciuta in tutta Europa sin dall'antichità per il mito della Sibilla che dà il nome alla catena dei monti del Parco. Narra la leggenda che la grotta fosse la porta d'accesso al regno dell’antica sacerdotessa, fata e incantatrice per alcuni, demoniaca creatura per altri, in grado di predire il futuro e capace di richiamare nel suo antro cavalieri, viandanti e imperatori. A Montemonaco, nella Villa Curi, ha sede il Museo dedicato alla Sibilla.