Protetta da una riserva naturale orientata, si tratta di una "cava carsica", scavata nella pietra calcarea durante decine di migliaia di anni dal corso del fiume Manghisi-Cassìbile: un canyon di 8 km per un dislivello, in alcuni punti, anche di 250 m, con cascate, laghetti (in dialetto uruvi), pianori e salti. Tra i colori dominanti il celeste delle acque cristalline, fredde ma meravigliosamente balneabili; il bianco accecante del calcare; il verde intenso della vegetazione, costituita principalmente da platani orientali, salici e oleandri e da un sottobosco di piante lianose, equiseti, orchidee e biancospini. E gli inebrianti profumi della macchia mediterranea: timo, salvia, rosmarino e mentuccia acquatica. Tra il fiume e le sue sponde hanno trovato il proprio habitat la gallinella d’acqua, il rospo, la rana, il granchio di fiume. Tra le principali mete per un’escursione (attenzione a non lasciare i percorsi tracciati), la Grotta dei Briganti, che ospita i resti di un antichissimo villaggio rupestre, alcune tombe di età preistorica e un sistema di grotte artificiali chiamate i Derli di Cavagrande. Due i principali accessi all’area, entrambi soltanto pedonali. Il sentiero Scala cruci, che scende da Àvola Antica verso i laghetti; e il sentiero di Mastra Ronna, raggiungibile dalla SP 73 che da Cassìbile porta a Canicattini Bagni, per una deviazione sulla sinistra dopo le località Cugni e Stallaini.