Stretta e ripida, è interessante per gli spettacoli naturali che offre: dai boschi di castagni e faggi e, più in alto, di larici, alle cime della testata, imponenti e circondate da ghiacciai. A Cères, uno dei maggiori centri, sulla piazza del municipio si visita il Museo delle Genti delle Valli di Lanzo. Ala di Stura, che dà il nome alla vallata, è composto da diverse frazioni adagiate in una conca terrazzata. Si visitano la casa della Dogana (XV sec.) con le armi dei Savoia e la parrocchiale, costruzione del 1727, con campanile medievale (XIV sec.). Alla spettacolare gorgia di Mondrone (10 minuti di sentiero dal centro della borgata Mondrone sulla strada per Balme), le acque della Stura precipitano in una profonda forra. Luogo di villeggiatura e sport invernali, Balme è il comune più alto delle valli di Lanzo: a partire dal XIII secolo e fino al '700 l'economia locale si basava sullo sfruttamento minerario e sulle lavorazioni metallurgiche, che attirarono manodopera specializzata dal Bergamasco e dalla Valsesia. Con l'esaurirsi di questa risorsa, la valle s'impoverì e molti furono costretti a praticare il contrabbando di sale con la vicina Savoia. L'abilità nell'attraversare i ghiacciai posti a oltre 3000 m fece sì che, con il diffondersi dell'alpinismo, il contrabbandiere si trasformasse in guida alpina, e Balme divenne la culla dell'alpinismo torinese. A questo tema è dedicato l'Ecomuseo delle Guide alpine Antonio Castagneri, ospitato nell'antica sede del Comune, con itinerario dl visita lungo la pista di Val Servìn. Si arriva quindi a Pian della Mussa, una vasta conca pianeggiante (m 1752).