La Mandria, come suggerisce il nome, è la tenuta dove, per volontà di Vittorio Amedeo II, furono allestiti gli allevamenti dei cavalli di razza e della selvaggina destinata agli svaghi venatori dei Savoia. A partire dal '700 vennero costruiti gli edifici, disposti in un sistema di tre corti che solo nel XIX secolo raggiungeranno l'assetto definitivo, grazie a Vittorio Emanuele II. Per il primo re d'Italia, grande appassionato di caccia, la tenuta venatoria fu tra le residenze preferite. Con lui il borgo castello, considerato di fatto la 'palazzina di caccia' della reggia della Venaria, diventerà vera e propria residenza reale, con il piano nobile destinato ad appartamento privato del sovrano, cornice del suo idillio morganatico con Rosa Vercellana, la 'Bela Rosin'. Allo stesso re si deve la realizzazione dei due reposoir di caccia su fronti opposti del parco, Villa dei Laghi e La Bizzarria, oltre agli edifici eretti in occasione della nascita dei figli avuti dalla Vercellana: le cascine Vittoria (sede delle scuderie del parco e del Museo delle Carrozze) ed Emanuella, a forma di ferro di cavallo e detta anche Rubbianetta, in cui oggi opera il Centro internazionale del Cavallo. Nei pressi di quest'ultima è la chiesetta di S. Giuliano (XII-XIV sec.). Oltre agli Appartamenti reali, divisi in due zone private in cui sono conservati gusto e allestimento dei primi 'inquilini', al pianterreno della stessa manica di borgo Castello è allestito il Museo Medici del Vascello. Alla morte di Vittorio Emanuele II, infatti, la tenuta passò ai marchesi di quella casata, che attuarono opere di bonifica e determinarono l'aspetto attuale della proprietà, frazionata a più riprese dal 1958. Nel 1976 la Regione Piemonte acquistò i 1345 ettari superstiti e, il 21 agosto 1978, istituì il Parco regionale La Mandria. L'area verde è una delle più importanti realtà di tutela ambientale del nord-ovest d'Italia, foresta planiziale in cui vivono allo stato semibrado varie specie di animali selvatici e domestici, tra cui cervi e cinghiali. Con i suoi 3600 ettari di terreno, punteggiati da 20 edifici tutelati e racchiusi da una cortina lunga 36 chilometri, è il parco storico cinto da mura più grande d'Italia, nonché il secondo d'Europa, etichettato come Sito di importanza comunitaria, per la sua rilevanza naturalistica. Tra le cose da vedere non va dimenticata, per chi viaggia con bambini al seguito, nella cascina Brero la mostra permanente interattiva Al.Bo conoscere e giocare con l'albero e il bosco, centro didattico per scoprire i segreti delle piante in rapporto con l'ambiente.