Istituito nel 1984, si estende per 5400 ettari sull’omonimo massiccio calcareo tra il lago di Varese, la Valcuvia e la Valganna. Dal punto di vista naturalistico l’interesse del Parco è legato alle torbiere, ai laghi di Ganna e di Brinzio, ai vasti boschi di faggio, abete rosso e larice ad alta quota, di castagno alle quote più basse; nei boschi vivono cervi, caprioli, tassi, cinghiali, rapaci come l’astore, il nibbio, la poiana. Bei panorami si aprono dalle cime, facilmente raggiungibili tramite una rete di sentieri (alcuni tematici) ben segnalati e curati. All’inizio del Novecento l’area circostante la vetta dolomitica del monte Tre Croci fu teatro di un ambizioso progetto di valorizzazione, centrato sul magniloquente complesso liberty del Grand Hôtel, opera di Giuseppe Sommaruga, oggi abbandonato, con ristorante e stazione della funivia. Maggior successo ha avuto la cittadella di Scienze della Natura, fondata nel 1963 sulla punta Paradiso e articolata in più istituzioni: l’Osservatorio astronomico «G.V. Schiaparelli», il Centro geofisico Prealpino, il Parco «L. e M. Zambeletti», il Giardino montano «R. Tomaselli» con il Centro Studi botanici Lombardia. In sviluppo il Centro Parco a Villaggio Cagnola, che promuove anche attività di orienteering e una scuola di mountain bike. Il periplo del massiccio del Campo dei Fiori evidenzia le caratteristiche assai diverse dei due versanti: poco antropizzato e ricco di boschi con rari paesi (Brinzio, Castello Cabiaglio, Orino) quello a nord; di fitto insediamento urbano, produttivo e turistico quello a sud (Cocquio-Trevisago, Comerio, Casciago), con splendidi panorami sul lago.