Da Scopello a San Vito lo Capo si stendono alcuni chilometri di costa che ancora nascondono angoli incontaminati: cale, faraglioni, torri costiere e, soprattutto, uno tra gli ultimi lembi di vegetazione mediterranea. Qui, grazie a un'imponente iniziativa delle organizzazioni ecologiste e dell'opinione pubblica, è stata istituita nel 1981, su circa 1650 ettari, un'area naturale protetta; un vero paradiso per chi ama la natura e le rocce a precipizio sul mare. La flora comprende oltre 700 specie catalogate, tra cui l'orniello o frassino da manna (da cui viene ricavata la manna, resina dolciastra usata in gastronomia e nell'industria dolciaria), la malva, i capperi, i carrubi, il sommacco, le palme nane (simbolo della riserva), l'agave, gli arbusti di lentisco, le macchie di erica e di euforbia, le ginestre, i mandorli e gli ulivi. Tra le piante più rare sono da annoverare: il cavolo di roccia, bellissime orchidee, il garofano selvatico, il limonio, la stellina di Sicilia. Ben 39 specie di uccelli nidificano nell'area della riserva: dal falco pellegrino all'aquila del Bonelli, dalle poiane ai gheppi ai rarissimi gracchi corallini. Vi sono poi corvi imperiali, piccioni selvatici, gabbiani, rondoni, gazze, cardellini e usignoli ed è stato avvistato anche il rarissimo uccello delle tempeste. Tra i mammiferi numerosi i conigli, ma anche le volpi e le donnole, piccoli carnivori e roditori, come l'arvicola del Savi; numerosi i rettili, tra cui la vipera, il geco e il ramarro. Nella Riserva dello Zingaro sono inoltre importanti le tracce lasciate dall'uomo, come la grotta dell'Uzzo (Paleolitico), il borgo Cusenza, la Torre dell’Impiso e la Tonnarella dell'Uzzo. La stagione migliore per una visita allo Zingaro va da settembre a giugno, quando le calette non sono affollate. La balneazione è libera, senza servizio di salvataggio. La riserva è percorribile solo a piedi, entrando da sud-est (versante Scopello) o dal lato nord (Tonnarella dell'Uzzo). Al suo interno è possibile seguire tre percorsi di visita: il sentiero principale a ridosso del mare (7 km), il percorso "Mare e monti" (6 km) e il percorso "Zingaro Alto" (14 km). Per il primo itinerario, seguendo a piedi il sentiero principale, si toccano le piccole cale che si aprono su un mare incantevole, attraversando punta della Capreria, dove si trova il primo rifugio della riserva e ci si imbatte nello splendido paesaggio tipicamente mediterraneo. Si prosegue per cala del Varo, in cui si trova il secondo rifugio che ospita il museo della Manna, e si raggiunge cala Disa. Attraversata cala Berretta, si giunge alla contrada Zingaro, dove da un lato si può ammirare l'incantevole mare, dall'altro la rigogliosa vegetazione. Proseguendo per cala Marinella, si giunge alla grotta dell'Uzzo, abitata da piccioni selvatici e rondoni che vi nidificano. Scendendo poco più a valle si raggiunge la torre dell'Uzzo, del '600, e, più avanti, il terzo rifugio con il Museo della Cultura Contadina. Quindi, tornando sul sentiero principale, si arriva alla Tonnarella dell'Uzzo sede del Museo della Civiltà Marina. Il secondo percorso, mare e monti, è per chi vuole godersi il mare, ma non trascurare la montagna; si imbocca dall'ingresso di Tonnarella dell'Uzzo. Il terzo percorso, dopo una prima parte identica a quello precedente, prosegue ancora più in alto sulla montagna, fino ai 913 metri del monte Speziale. È possibile scegliere anche un altro interessante itinerario, quello subacqueo, che consente di ammirare la ricchissima vita sottomarina dello Zingaro; a 200 m da punta Leone è la grotta dei gamberi.