Con una superficie di circa 130 ettari, il Real Bosco di Capodimonte (vi si accede attraverso i tre ingressi di Porta Piccola, Porta Grande e Porta Miano), fu progettato da Ferdinando Sanfelice nel 1734 come riserva di caccia del re Carlo III di Borbone. L'impianto di specie arboree (querce, castagni, cipressi, pini) fu studiato in rapporto alle attività venatorie del re e della corte, mentre il piano architettonico del parco rivela uno schema iconografico di esplicita impostazione barocca, dal piazzale d'ingresso, popolati da statue di marmo, ed intersecati da viali minori tracciati all'interno di una fitta vegetazione naturale. Sparsi nel verde (nel 1833 il settore più vicino al palazzo fu sistemato all'inglese) vi è una serie d'edifici un tempo destinati alla vita di corte, a funzioni di culto e ad attività agricole e zootecniche. A ricordo del passato "industriale" del luogo resta l'edificio della Manifattura dl Porcellane, oggi sede di un istituto professionale per l'Industria della Ceramica e della Porcellana. Splendida, dal parco, la vista sul golfo.