Le prime notizie relative alle terre oggi occupate dal giardino di villa Tritone risalgono al I secolo d.C. In quest'epoca, Agrippa Postumo, nipote di Augusto, vi costruì una sontuosa dimora, abbellendola con marmi pregiati e con preziose opere d'arte greche ed egizie. Sulle rovine di questo antico palazzo, demolito dal maremoto che fece seguito all'eruzione del Vesuvio del 79 d.C., nel 1200 fu costruito un convento di monache di clausura. Il monastero fu saccheggiato e distrutto dai saraceni nel 1558, e successivamente riedificato da una confraternita di padri domenicani. Sul finire dell'Ottocento la proprietà venne acquistata dai baroni calabresi Labonia che iniziarono a sistemare il giardino e vi edificarono una villa. La vera trasformazione di questo ambiente si deve all'ambasciatore William Waldorf Astor, visconte di Hever Castle in Inghilterra, subentrato ai Labonia agli inizi del XX secolo. Ne nacque un romantico parco all'inglese, ricco di una lussureggiante vegetazione e arredato con una magnifica collezione di reperti archeologici, incorniciati da bignonie, edere e glicini. Dai primi anni Settanta, villa Tritone è custodita con cura dagli attuali proprietari, impegnati nel portare a compimento l'opera iniziata da lord Astor. Il giardino è costruito su uno sperone di tufo e si affaccia sul golfo di Napoli, verso punta della Campanella, dietro la quale si trova l'isola di Capri. Il parco si estende per una superficie di circa tre ettari, scendendo con dolci terrazze fino al livello del mare. Qui ancora oggi si possono ammirare gli antichi ninfei risalenti all'epoca di Augusto. Il giardino è protetto a oriente da un muro di cinta ricoperto di glicini, nel quale si aprono unicamente strette finestre a bifora. Si tratta di una soluzione voluta da lord Astor al fine di valorizzare lo scenario prezioso e per concentrare l'attenzione del visitatore sui particolari di questo splendido ambiente, dove suggestivi percorsi ombrosi si snodano fra esemplari di palme, felci, agavi e piante di arancio, circondati da statue, capitelli e antichi sarcofagi. Tra le tante particolarità botaniche, si segnala un'interessante collezione di piante esotiche, che si sono in breve tempo adattate al clima peraltro mite di queste zone: palme, cicadacee, centenarie Nolina, monumentali Strelitzia alba e un antico esemplare di Encephalartos, qui collocate per volere di lord Astor. In primavera è spettacolare la fioritura delle clivie, e, in estate, quella delle Jaracanda. Accanto a questa vegetazione, che vuole evocare un'atmosfera tropicale, si trovano anche esemplari mediterranei quali lecci, cipressi, bossi, edere di tutte le specie e i classici gerani rossi della Costiera amalfitana. Interessanti sono anche i rampicanti, fra cui i secolari Ficus repens, lentissimi nella crescita, e la rara Fuchsia magellanica dalle foglie vellutate. Fra le curiosità si ricorda il soggiorno di Benedetto Croce che, fra il 1943 e il 1945, visse a villa Tritone, all'epoca sede dell'ambasciata d'Olanda, trasformandola in luogo di incontri, colloqui e importanti trattative.