Da San Salvatore verso nord attraverso la piana del Sinis, fra le colline di basalto costellate di resti nuragici a sinistra e il grande stagno di Cabras a destra, si staccano sulla sinistra tre strade dirette al mare, che alterna in questo tratto splendidi arenili e candide scogliere. Quella di Is Arutas, insieme a quella di Mari Ermi, è fra le più belle e famose. Entrambe hanno la caratteristica di essere distese di sabbia composta da grani di quarzo, simili a minuscoli chicchi di riso, che hanno la particolarità di non surriscaldarsi mai, neanche sotto il sole a picco della torrida estate. Uniche in tutta l’isola, i geologi le definiscono paleospiagge, poiché sono il risultato dell’erosione, avvenuta migliaia e migliaia di anni fa, della piattaforma quarzifera su cui poggia l’isola di Mal di Ventre. Fino a pochi anni fa i due arenili erano letteralmente saccheggiati dai turisti, che non mancavano di portarsi via un sacchetto di sabbia come souvenir; oggi questa pratica è proibita e può costare salatissime multe da parte dei guardiani dell’Area marina protetta. Lungo la costa di Is Arutas e di Mari Ermi gli insediamenti turistici sono praticamente assenti, a eccezione di pochi chioschi-bar in funzione durante la stagione estiva e qualche sopravvissuto capanno di giunco, rifugio dei pescatori.