Detta anche "di Amalfi" e scoperta nel 1932, le dà nome la colorazione prodotta dalla luce che vi penetra, filtrata dall'acqua salata, di sotto alle rocce. Per ascensore o per una lunga scalinata si scende quasi a livello del mare e, attraversata un'apertura naturale, si penetra nella grotta (60 x 30 m; altezza circa 20 m), ricca di concrezioni calcaree: anticamente all'asciutto, a causa dei fenomeni bradisismici estesi a tutta la costa, è stata invasa dall'acqua che ha sommerso le stalagmiti più piccole, alcune delle quali insieme con le stalattiti hanno formato colonne alte più di 10 m