Il museo, le cui origini risalgono al 1921, illustra aspetti della vita e del lavoro contadino in Romagna fino al tempo della prima industrializzazione e del rinnovamento dei processi di lavorazione e degli strumenti. Le sue raccolte, continuamente incrementate e divenute vastissime, suggerirono nel 1964 la loro suddivisione in due sezioni: una è ubicata presso la sede storica, in palazzo del Merenda o dell'Ospedale Vecchio, l'altra già in palazzo Gaddi e attualmente in deposito. In corso della Repubblica si trovano l'osteria, la cantina, gli ambienti domestici (cucina, due tinelli, camera da letto matrimoniale e singola), la saletta dei tessuti romagnoli, con numerosi copriletto tessuti a mano, e le botteghe artigianali di ciabattino, cappellaio, sarto, stampatore a ruggine, vasaio, liutaio, fabbro, orafo. Interessante la collezione di "caveje", i cavicchi metallici divenuti il simbolo della Romagna, che in origine avevano la funzione di collegare il timone del carro agricolo o dell'aratro al giogo dei buoi