Il museo, dedicato a Luigi Fantini, pioniere delle ricerche sulla preistoria bolognese, raccoglie reperti provenienti dal complesso archeologico di Monte Bibele. Qui tra il IV e il II secolo a.C. si insediò una comunità etrusca cui si aggiunsero individui di stirpe celtica, come attestano l'abitato di Pianella di Monte Savino e il relativo sepolcreto di Monte Tamburino. La convivenza delle due differenti etnie risulta chiara soprattutto grazie all'analisi dei contesti funerari dove la componente guerriera celtica, caratterizzata da corredi con armi, ben si distingue da quella etrusca. La presenza di vasi con iscrizioni che riportano nomi etruschi femminili all'interno di tombe maschili con armi viene interpretata come chiaro segno di "unioni matrimoniali" interetniche. Monte Bibele non sembra, però, essere un centro isolato: nella valle dell'Idice, a poca distanza da Monte Bibele, i recenti scavi a Monterenzio Vecchio hanno infatti messo in luce un'altra necropoli, coeva a quella di Monte Bibele e con corredi talvolta molto più lussuosi