Il castello di Baia è oggi sede del Museo archeologico dei Campi Flegrei (momentaneamente molte sale del museo sono chiuse). Nella sezione del Rione Terra sono raccolte le recenti scoperte del foro di Pozzuoli da dove sono emersi frammenti architettonici, tra cui quello di un’ara con scena di sacrificio, e una serie di sculture in marmo pentelico, copie romane di originali greci di età classica. In un ambiente sulla destra del vialetto che conduce alla torre della Tenaglia sono esposti frammenti di calchi in gesso tratti, in epoca romana, da sculture greche e rinvenuti in un piccolo ambiente delle terme di Baia (settore di Sosandra), a testimonianza dell'esistenza di una bottega scultorea locale. Tra gli esemplari di più pregevole fattura figurano il Gruppo dei Tirannicidi, la Persefone di Corinto e le Amazzoni di Efeso. Nella sala inferiore della torre sono esposte alcune sculture marmoree che decoravano l'edificio (statue ritratto degli imperatori Vespasiano e Tito, statue femminili, basi decorate) e, di notevole interesse, la statua equestre dell'imperatore Domiziano, in bronzo,che venne trasformata, per la “damnatio memoriae” che lo colpì dopo la morte, in Nerva. Di grande suggestione e spettacolare impatto visivo è la ricostruzione del “triclinium-ninfeo” di punta Epitaffio (visibile nel Parco sommerso), voluto dall'imperatore Claudio, sito di provenienza di numerose sculture, tra cui il gruppo di Ulisse che porge una coppa al compagno.