Le collezioni permanenti delle Sale d’Arte comunali sono aperte al pubblico nei locali ristrutturati dell’edificio che ha ospitato fin dalla seconda metà dell’Ottocento il museo, la pinacoteca civica e la biblioteca di Alessandria. L'esposizione è suddivisa in quattro sezioni: la sala dedicata al medioevo alessandrino, con un percorso per immagini e iconografie del tessuto medievale e degli edifici più rappresentativi della città, questi ultimi identificati anche attraverso il materiale lapideo (lapidi votive, capitelli, stemmi e materiale fittile) e i reperti provenienti dagli scavi archeologici dell’antica cattedrale di S. Pietro. Le stanze di re Artù, con un ciclo di affreschi commissionati alla fine del XIV secolo da Andreino Trotti, condottiero e membro di un’importante famiglia alessandrina, per celebrare la vittoria ottenuta nel 1391, al fianco di Gian Galeazzo Visconti, contro le truppe francesi. Il ciclo, ispirato alle vicende amorose e alle peripezie di Lancillotto del Lago, è uno degli esempi più antichi di camera Lanzaloti. In origine le quindici scene del ciclo decoravano le pareti della grande sala di rappresentanza della Cascina Torre di Frugarolo, dove vennero scoperte solo nel 1971. Gli affreschi sono qui esposti come erano disposti originariamente nella grande sala della Torre di Orba. La sala Giovanni Migliara, che presenta l'opera grafica e pittorica del più conosciuto artista alessandrino (1785-1837). E infine la sala Alberto Cafassi, con la collezione del noto pittore alessandrino