Allestito presso il municipio, espone esemplari finemente lavorati di mobili intarsiati, unitamente ad attrezzi e a una corposa documentazione storica. Anche grazie all’attività del museo, impegnato nella promozione di questo artigianato finissimo, negli ultimi anni sono nate alcune botteghe artigiane che, oltre a occuparsi di restauro, hanno ripreso la produzione di oggetti intarsiati (sul sito del museo si trovano gli atelier in attività con le loro proposte). L’ebanisteria è una specializzazione tutta locale di cui non si conosce l’esatto momento di innesco; si sa, però, che fu fiorente tra il XVIII e il XX secolo e che già nel Settecento i mobili in legno intarsiati prodotti dagli artigiani di Rolo erano richiesti fino all’area bolognese. Le botteghe locali svilupparono un lessico figurativo estremamente raffinato e nella seconda metà del XIX secolo si specializzarono anche nella produzione di tavolini da salotto intarsiati – soprattutto circolari, chiamati “rolini” – che con il trionfo dell’art nouveau presero con successo anche la via dell’estero. Negli anni migliori qui si producevano fino a 7000 pezzi e l’ebanisteria dava lavoro a 200 artigiani. Spazzato via dal primo conflitto mondiale, questo artigianato sembrava destinato a restare confinato nelle sale dei musei e nei rivoli del collezionismo antiquario, fino alla sua odierna rinascita.