Un'imponente carta catastale, restaurata nell'anno 1622, caratterizza la prima parte dell'esposizione e documenta la trasformazione del territorio nel periodo delle bonifiche veneziane. È la prima immagine di un quadro museale ricco di cimeli e documenti, che ripropone la civiltà rurale della Bassa Padovana dal suo apice, dall'epoca delle grandi fattorie a corte, all'epilogo, venuto con la meccanizzazione agraria e l'esodo dei contadini verso le città. Seguono le sale della colonizzazione antica con l'esposizione di reperti della preistoria, del periodo paleo-veneto e romano e la sala della ceramica, dal medioevo al XVII secolo