A fine 2008 nell’area dell’ex caserma «Duca delle Puglie» (accesso da via dei Tominz) è stato inaugurato l’edificio destinato ad accogliere – su quattro piani – l’importante istituzione scientifica che già occupava parte di palazzo Biserini in piazza Hortis. Le collezioni naturalistiche, opera di generazioni di ricerche e studi, a partire dalla prima metà dell’800, si articolano in sezioni di botanica, zoologia, mineralogia, geologia e paleontologia e hanno un grande valore didascalico e divulgativo. <br>Nella sezione zoologica, tra gli animali conservati ‘in pelle’, un lupo catturato presso Trieste nella prima metà del ‘900 e alcuni esemplari di foca monaca dell’Adriatico, uno scheletro di balenottera comune e uno di capodoglio proveniente dalla costa occidentale dell’Istria e anche un grande squalo appeso al soffitto, pescato nel golfo del Quarnaro nel 1926. Il reperto più originale e popolare si trova nella sezione paleontologica: si tratta di Antonio, il più grande dinosauro ritrovato in Italia, lungo 4 m e alto 1,30; erbivoro, vissuto 80 milioni di anni fa, la sua struttura fossile completa e in connessione anatomica è venuta alla luce intorno al 1995 in una cava nei pressi di Trieste.<br>In una nuova sezione sull’evoluzione degli ominidi è esposto il cranio dell’Uomo di Mompaderno, proveniente dall’Istria, oltre a molti calchi importanti di ominidi fossili.