Un palazzo ottocentesco ospita le ricche collezioni del Museo archeologico (oltre 400000 gli oggetti posseduti), proponendo un cammino nella storia della Croazia e del territorio di Zagabria in particolare, dai primi insediamenti umani all’alto medioevo. La sezione preistorica accoglie reperti archeologici di età paleolitica e neolitica: in particolare, ceramiche e idoletti di Vinca; bronzi e vasi in argilla della cultura di Vucedol (tra cui la celebre colomba di Vucedol, la cui origine è stata attribuita al 2200-2100 a.C., divenuta uno dei simboli del Paese); vasi, piccoli bronzi zoomorfi e materiali dall’età del Bronzo medio (idoletto di Dalj) e del Ferro (tombe di guerrieri). Interessanti sono anche la raccolta di vasi attici a figure nere e rosse e la collezione romana, che espone vetri, ceramiche, gioielli, armi, epigrafi e sculture (ritratto di fanciulla da Salona). Per la conoscenza della civiltà croata particolarmente importante è la sezione medievale. Tra i pezzi esposti è l’iscrizione del principe croato Branimir, risalente all’anno 888, nella quale compare il motivo a intreccio di tre elementi (pletar) tipico della cultura paleocroata. Importanti anche la raccolta numismatica e la collezione egizia, unica del suo genere in questa parte d’Europa, che conserva la mummia di Zagabria fasciata con un telo di lino con una lunga scritta etrusca (Liber linteus Zagrabiensis) ancora non completamente decifrata e di misteriosa provenienza.